domenica 21 luglio 2013

Come si dice

"D'accordo, c'è di mezzo la morte in quest'impresa della caccia alle balene - una indicibilmente rapida, caotica spedizione di un uomo nell'Eternità, ma che importa? Ci siamo profondamente ingannati a proposito della Vita e della Morte. Io credo che ciò che chiamiamo «la mia ombra» qui, sulla terra, sia la nostra vera sostanza. Penso che, nel considerare le cose spirituali, assomigliamo troppo alle ostriche che guardano il sole attraverso l'acqua, e ritengono quell'acqua densa la più trasparente delle atmosfere.
Credo che il mio corpo non sia altro che la scoria del mio essere migliore. E allora, il mio corpo, se lo prenda chi vuole, se lo prenda pure, quello non sono io. E poi, tre hurrà per Nantucket, e venga la lancia sfondata e un corpo sfondato, quando vogliono, poiché, di sfondarmi l'anima, chi è capace?"

(Herman Melville, Moby Dick, cap. VII; 1851)

***

"Perre si sollevò tra i suoi nuovi compagni e camminò tra i fuochi verso l'altro lato della strada, dove, così gli avevano detto, stavano i soldati prigionieri. Aveva voglia di parlare con loro. Sulla strada una sentinella francese lo fermò e gli intimò di tornare indietro.
Pierre tornò, non però verso il fuoco, verso i compagni, ma verso un carro staccato vicino al quale non c'era nessuno. Piegando le gambe e abbassando il capo, sedette sulla terra fredda presso a una ruota del carro e lungo tempo rimase seduto, immobile, pensando. Passò più di un'ora. Nessuno lo disturbava. Ad un tratto si mise a ridere col suo riso grosso e bonario, così forte che da varie parti taluni si voltarono con meraviglia verso quella strana, evidentemente solitaria allegria.
«Ah, ah, ah!» Pierre rideva. E disse ad un tratto ad alta voce a sé stesso: «Il soldato non mi ha lasciato passare. Mi hanno preso, mi hanno rinchiuso, mi tengono prigioniero. Chi tengono prigioniero? Me? Me - la mia anima immortale? Ah, ah, ah!... Ah, ah, ah!...» Rideva con le lacrime agli occhi."

(Lev Tolstoj, Guerra e Pace, Volume Quarto, Parte Seconda, cap. XIV; 1869)

Great minds think alike, come si dice.

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