venerdì 21 gennaio 2011

Ruby, o gli incidenti della virtù (2)

Uscendo dal convento, Nicole andò dritta e filata a trovare una donna di cui le aveva parlato un'amica del suo ambiente che aveva preso una brutta strada, e di cui aveva conservato l'indirizzo; ci arriva sfacciatamente col suo pacchetto sotto il braccio, un vestito di poco conto in disordine, la più graziosa figura del mondo e l'aria di una scolaretta, racconta la sua storia a quella donna, la supplica di proteggerla come aveva fatto qualche anno prima con la sua vecchia amica.
"Quanti anni avete, bambina mia?" le chiede la signora Du Buisson.
"Quindici tra qualche giorno, signora."
"E mai nessuno..."
"Oh no, signora, ve lo giuro."
"Ma il fatto è che talvolta in questi conventi un cappellano... una suora, una compagna... ho bisogno di prove sicure."
"Non sta che a voi procurarvele, signora..."
E la Du Buisson, inforcati un paio di occhiali e verificata l'esatta situazione delle cose, dice a Nicole:
"Ebbene, bambina mia, non avete che da rimanere qui, molta sottomissione ai miei consigli, una buona dose di compiacenza per i miei clienti, pulizia, economia, sincerità con me, buoni rapporti con le vostre compagne e furbizia con gli uomini, nel giro di qualche anno vi metterò in condizione di ritirarvi in una camera con un cassettone, una specchiera, una domestica, e l'arte che avrete acquisito da me vi darà modo di procurarvi il resto."

Terminato il sermone, la nuova venuta fu presentata alle sue compagne; le indicarono la sua stanza nella casa e dall'indomani, le sue primizie furono in vendita; in quattro mesi, la stessa merce venne successivamente venduta a ottanta persone che la pagarono tutte come nuova, e solo alla fine di questo spinoso noviziato Nicole ebbe il diploma di suora conversa. Da quel momento fu realmente considerata come giovane della casa e ne condivise le libidinose fatiche... ulteriore noviziato; se nel primo, eccettuata qualche deroga, Nicole aveva servito la natura, ne dimenticò le leggi nel secondo: stranezze criminali, turpi piaceri, sorde e abiette dissolutezze, gusti scandalosi e bizzarri, originalità umilianti, e tutto questo frutto, da un lato, del desiderio di godere senza mettere a repentaglio la sua salute, e, dall'altro, di una dannosa sazietà che, fiaccando l'immaginazione, non le permette più di schiudersi se non agli eccessi, e di appagarsi se non di dissoluzioni... Nicole corruppe interamente i suoi costumi in questa seconda scuola e le vittorie che vide conquistate dal vizio degradarono completamente la sua anima; si accorse che, nata per il crimine, doveva almeno far le cose in grande e rinunciare a languire in uno stato subalterno che, facendole commettere le stesse colpe e avvilendola nello stesso modo, non le procurava nemmeno lontanamente lo stesso profitto.

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