domenica 21 febbraio 2010

Pensieri in apnea: letture defatiganti

Settima puntata

Non so se è una deformazione maniacale (perchè non posso chiamarla professionale) e non so se è già venuta in mente a qualcuno ma ogni volta che entro in piscina e vado ad appoggiare l'accappatoio sulla ringhiera degli spalti (perchè a Carpi abbiamo le tribune con gli spalti, che credete), prima mi volto a destra verso il baldo giovine seduto e mentre lo saluto mi chiedo sempre: "ma cosa legge un bagnino?"
Durante queste nuotate mi son presto reso conto di quanto una mente molto zen, poco propensa alla riflessione e al contempo non soggetta a turbamenti emotivi sia migliore e più reattiva in acqua. L'interrogativo diventa così sempre più pressante: cosa legge il responsabile dell'incolumità collettiva di noi liberi e disarticolati nuotatori della pausa pranzo? certo non potrà affrontare per le cause sovraccitate saggi filosofici, scandali politici, romanzi d'avventura, gossip del bel mondo, futuri futuribili,recensioni canagliesche, biografie epiche, fotografie incantatrici, horror inquietanti, voluminosi deplian religiosi, reportage esclusivi, fantasy sognanti, gialli intricati, autobiografie pruriginose, storie secolari, tentatrici ricette culinarie...
A ripensarci il grado zero della lettura (se esistesse) si dovrebbe costruire da qui: tutto ciò che non turba l'animo acquatico di un bagnino intento nello svolgimento della sua professione.
Ho in mente tre finalisti: Tiramolla, le militaresche e morganiane Riviste di Meccanica e Famiglia Cristiana.
...
Cosa faccio? chiamo lo stato più piccolo del mondo e regalo un abbonamento?

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